30 marzo 2013 – Precisazioni ai recenti articoli di stampa su Vaccaro-Incisa

30 marzo 2013 – A seguito della pubblicazione di articoli di stampa dedicati al Prof. Vaccaro-Incisa e che tuttavia coinvolgono anche l’attività dello Studio e/o dei professionisti che vi operano, il Prof. Vaccaro-Incisa precisa e rettifica quanto segue.

 

Precisazioni

A) All’articolo “Il «babyprof» esterofilo: l’Italia è in ritardo” (pubblicato sul Corriere della Sera, edizione online, rubrica “Solferino 28 anni”, il 14 gennaio 2013)

  • L’intervista per il Corriere (ricavata da una chiacchierata dal vivo e risposte fornite ad alcune domande via e-mail, due mesi prima che il pezzo fosse poi effettivamente pubblicato) ha avuto luogo all’indomani della firma del contratto di ‘docente a contratto’ per il corso di diritto internazionale presso l’Università L. Bocconi; ho avuto conoscenza della pubblicazione il giorno in cui è avvenuta, senza possibilità di vedere la bozza dell’articolo.
  • L’intenzione era quella di sottolineare – in una intervista idealmente centrata non tanto sulla mia persona quanto, piuttosto, su un gruppo di ‘giovani’ professionisti e accademici – il contributo di ciascuno di noi all’adeguamento dell’offerta formativa dell’Università italiana, a ciò che all’estero esiste da tempo. Nel mio caso, ciò consiste nell’introduzione di un seminario di tecniche di redazione di memorie per corti e tribunali arbitrali internazionali, in lingua inglese (materia che insegno dal 2010, presso l’Università Cattolica di Lilla, in Francia).
  • L’articolo pubblicato, purtroppo, contiene affermazioni che non coincidono, in tutto o in parte, con le mie. Inoltre, alcuni tagli operati alle mie risposte scritte (riconosco, non brevissime) hanno finito per stravolgerne il significato; per esempio:
    • Non ho mai detto, né scritto, che “l’Italia è in ritardo” (tantomeno, “spaventoso”): l’affermazione è riduttiva e non riflette ciò che penso, né ritengo utile porre la questione in termini simili;
    • Non ho detto, né scritto, di essermi mai “immaginato professore” (!); l’occasione di insegnare diritto internazionale pubblico avanzato e tecniche di redazione di atti per corti e tribunali arbitrali internazionali, presso l’Università Cattolica di Lille, è nata a seguito del lavoro svolto con il Prof. M. Mbengue nel 2009/2010 a Ginevra, a sua volta derivato dagli studi avanzati in diritto internazionale lì svolti nel 2008/2009;
    • Oggi, nessuna significativa parentela sussiste tra la famiglia Incisa di Camerana (di cui porto parte del nome e di cui alcuni membri si sono distinti per i loro servigi nelle Istituzioni della Repubblica) e la famiglia Incisa della Rocchetta (noti produttori di vino).

 

B) Al pezzo “Solferino 28: ecco un nuovo, venerabile, Maestro” (pubblicato sul blog “I hate Milano”, il 23 gennaio 2013).

  • Non ho mai avuto tessere di associazioni o partiti (come invece lo stralunato titolo del pezzo suggerisce);
  • Collaboro con lo Studio, quale specialista, nelle materie di mia competenza (arbitrato e diritto internazionale);
  • Non esiste alcun collegamento tra l’attività svolta dagli altri professionisti dello Studio e la mia attività di ricerca ed insegnamento; né tra lo Studio e le Università Bocconi, di Ginevra, Lille o Belgrado – tantomeno, coi rispettivi corpi docenti; nessun professionista dello Studio, a parte me, ha mai tenuto seminari o lezioni, in Bocconi o altrove, né conosce alcuno degli accademici con i quali lavoro o collaboro;
  • L’anonimo autore dell’articolo avrebbe potuto contattarmi in ogni momento (essendo i miei contatti professionali disponibili in rete) prima di pubblicare la sua opera; invece, non ha fatto altro che replicare il metodo oggetto della sua censura, pubblicando un pezzo senza prima verificare la fondatezza di ciò che ha scritto; nonostante questo, il 21 marzo ho invitato tale anonimo signore ad un incontro (tramite il form ‘contattaci’ che compare nel blog); purtroppo, invano: ha scelto di non rispondere;
  • Non posso non manifestare la mia profonda distanza da chi sceglie di non verificare le informazioni su cui lavora, nonostante ne abbia la possibilità, né prima né dopo la pubblicazione ma preferisce, piuttosto, denigrare senza motivo persone che si impegnano nello svolgimento della propria attività: una tale condotta rivela molto più su chi scrive, che non su colui sul quale si scrive.

 

Giuseppe-Matteo Vaccaro-Incisa

 

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